La psicoterapia sistemico-relazionale: cosa fa e quando è utile.
Ognuno di noi nasce e vive in un mondo fatto di relazioni significative che fin dall’inizio della nostra vita contribuiscono a formare la nostra personalità. Secondo questo assunto, ogni difficoltà che insorge nel rapporto con gli altri, sia familiare, lavorativo o amicale, può esprimersi attraverso un disagio generale o un particolare sintomo.
Il terapeuta sistemico relazionale analizza dunque la sofferenza della persona attraverso l’approfondimento delle sue esperienze relazionali senza tralasciare i suoi pensieri, le sue emozioni e la fase di vita che sta attraversando. L’attenzione dunque non è posta sul sintomo in sé, ma sul significato che esso esprime nel sistema. Analizzare le modalità di funzionamento del sistema (famiglia, amici, colleghi o adulti significativi) garantisce una maggiore comprensione degli elementi disfunzionali, legati ad esempio alla comunicazione tra i membri, ad aspetti caratteriali o a vissuti personali, e ci permette di creare o di ristrutturare nuove prospettive per affrontare in maniera più costruttiva i problemi e gli eventi dolorosi della vita. L’obiettivo principale di un percorso di psicoterapia è il miglioramento della qualità della propria vita, una conoscenza maggiore di sé e un grado di soddisfazione maggiore rispetto alla propria realizzazione.
La psicoterapia sistemico-relazionale ha il vantaggio di essere applicata non solo al singolo individuo ma anche alla coppia e alla famiglia. Essa è particolarmente indicata per il disagio adolescenziale, per alcune difficoltà evolutive dei bambini, per le crisi di coppia, per le difficoltà genitoriali e per tutta la psicopatologia dell’età adulta (ansia, attacchi di panico, depressione, dipendenze, ecc).